Normativa scarico dei fumi per impianti termici

In fase di installazione di un nuovo impianto di riscaldamento con caldaia c’è un fattore da non sottovalutare: lo scarico fumi. La normativa vigente stabilisce l’obbligo di scaricare i fumi a tetto, sancito dalla legge n. 90/2013 e dal Decreto Legislativo n. 102/2014 che hanno modificato il DPR 412/93. Questo significa che a partire dal 31 agosto 2013, quando si installa una nuova caldaia lo scarico fumi dovrà essere collegato ad appositi camini o canne fumarie affinché i fumi prodotti dalla combustione siano dispersi oltre il tetto o oltre il lastrico solare. Ci sono però delle eccezioni che permettono di scaricare i fumi a parete: ecco quali sono.

– caldaia con scarico dei fumi a parete: in particolare, quando si sostituisce una caldaia individuale che è stata installata prima del 31 agosto 2013 e che già scaricava a parete, sia direttamente che attraverso una canna fumaria collettiva ramificata.

– presenza di vincoli architettonici o paesaggistici, che siano adottati a livello nazionale, regionale o comunale, che indichino la possibilità di scaricare a parete

– relazione tecnica di un professionista abilitato che attesti l’impossibilità tecnica di scaricare i fumi oltre il tetto dell’edificio.

– nel caso di ristrutturazione dell’impianto termico di una unità immobiliare in un condominio, si potrà scaricare a parete solo se non sono già presenti dei sistemi che permettano di scaricare oltre il tetto, oppure se tali sistemi non siano idonei per le nuove caldaie a condensazione.

Scarico fumi: generatori ibridi e caldaie a pellet

Per chi sceglie di installare un generatore ibrido, che comprenda l’accoppiamento nel proprio impianto di riscaldamento di una caldaia a condensazione a gas unita ad una pompa di calore, lo scarico a parete è consentito solo nel rispetto di requisiti prestazionali stringenti.

Chi invece utilizza una caldaia a combustibile solido, ad esempio pellet o legno, non potrà in alcun caso porre lo scarico fumi a parete. Per questa tipologia di impianto non esistono deroghe e il prodotto della combustione dovrà necessariamente essere scaricato oltre il tetto, oppure oltre il lastrico solare.

E per le caldaie a camera aperta?

I nuovi regolamenti europei che dallo scorso 26 settembre 2015 impongono alle aziende costruttrici di commercializzare esclusivamente caldaie a condensazione, contemplano anche gli apparecchi tradizionali a camera aperta, sebbene limitati a tipologie di installazione molto specifiche.L’enorme numero di condomìni presenti sul suolo del nostro Paese, ha convinto l’Unione Europea a concedere una deroga per le sostituzioni di caldaie di tipo B a tiraggio naturale che scaricano i fumi in canne collettive ramificate (c.c.r.), dette anche “canne Shunt”. In questi casi, qualora il proprietario della caldaia da sostituire non voglia o non abbia la possibilità di installare un nuovo generatore a condensazione, è consentita l’installazione di una caldaia di tipo B di ultima generazione, che continui a scaricare i fumi nella c.c.r.. È questa l’unica eccezione consentita.